Ade Capone e Roberto De Angelis si conoscono nella redazione de L’Intrepido nel 1987; coetanei, appassionati di fumetto e fantascienza si piacciono subito. Capone individua in De Angelis il disegnatore ideale per una storia di azione ambientata in futuro prossimo; la repentina chiusura della testata della “Casa editrice Universo” non fa accantonare il progetto che prosegue anche senza un editore pronto alla pubblicazione.

Nel 1992 grazie alla Casa Editrice “Comic Art” Kor One vede la luce in quattro puntate su L’Eternauta. La storia si dipana all’interno di un mondo dominato dalla violenza e dal profitto, a tal proposito Leonardo Gori nella presentazione della prima puntata scrive “… il futuro tratteggiato da Capone e De Angelis, è appena entrato in una sorta di Medioevo prossimo venturo”. La fantascienza come metafora del passato, dunque non più pugili in carne ed ossa, ma robot sofisticati che combattono senza esclusione di colpi per foraggiare un immenso giro di scommesse. Kor One un droide di vecchia generazione cerca di ricordare il suo passato attraverso nuovi combattimenti con avversari tecnologicamente più avanzati ma senza anima. La solitudine di chi ha perso tutto e non ha altro da perdere se non il sogno di risollevare la testa in segno di vittoria verso il mondo che lo circonda ma, soprattutto verso se stesso. De Angelis tratteggia perfettamente i protagonisti della storia dando al droide un’umanità e una sofferenza superiore a quella degli umani; un tema classico nella fantascienza moderna che viene sviluppato egregiamente dalla sceneggiatura di Ade Capone.

L’ambientazione australiana, ricca di paesaggi desolati e megalopoli sovrappopolate, caratterizza il lavoro di De Angelis che riesce a raccontare in modo ugualmente abile e credibile immensi spazi e grandi città tecnologicamente avanzate. Nelle scene di combattimento prendono piede le linee cinetiche che saranno uno dei suoi marchi di fabbrica nella saga bonelliana. Il tratto si affina maggiormente, quasi a diventare etereo, i neri usati in passato con disinvoltura sono calibrati al millimetro, per rendere i contrasti perfettamente funzionali alla storia. Anche in questa prova artistica si può riconoscere ,l’influenza di un grande autore nordamericano: Geof Darrow; il cui amore per i dettagli traspare in molte pagine. L’omaggio più sentito e a pagina 36 dove lo sfidante di Kor One giace su di un lettino dístrutto dai colpi del droide, l’arredamento e la miriade di oggetti disseminati nella tavola sono tutti segni inequivocabili della presenza di Darrow.